Processo Canonico
L’iter cronologico del processo canonico
La fama di santità ha accompagnato sempre il Servo di Dio Mons. Fortunato Maria Farina, sia durante la vita che dopo la morte. Anzi dopo la morte essa è cresciuta.
La prima petizione per dare inizio al processo di canonizzazione di Mons. Farina è stata rivolta a S. E. Mons. Paolo Carta, Vescovo di Foggia, dal Capitolo della Cattedrale di Foggia in data 4 novembre 1961. Nello stesso periodo sono seguite altre due richieste (rivolte pure allo stesso Vescovo): dei sacerdoti della diocesi di Troia l’8 dicembre 1961, e dei sacerdoti della diocesi di Foggia il 10 dicembre 1961, nello stesso giorno dell’inaugurazione della tomba monumentale a Mons. Farina nella Cattedrale di Foggia, opera dello scultore Giuseppe Albano.
L’intenzione di Mons. Carta era quella di accogliere queste istanze, in quanto esse erano solo una conferma di quella fama di santità, di cui tutti gli avevano parlato. Tuttavia, un po’ perché era difficile trovare in Diocesi persone disponibili a portare il peso di una Causa di Canonizzazione e, soprattutto, per l’improvviso trasferimento di Mons. Carta a Sassari, queste petizioni non ebbero risposta concreta.
Anche il successore, S. E. Mons. Giuseppe Lenotti, Vescovo di Foggia, in occasione della celebrazione del decimo anniversario della morte del Servo di Dio, ha ricevuto due richieste scritte per iniziare il processo canonico per il riconoscimento delle virtù eroiche del Servo di Dio Mons. Fortunato Maria Farina: dai sacerdoti di Foggia (il 20 febbraio 1964) e dai sacerdoti della diocesi di Troia (il 29 dicembre 1965). Anch’egli era seriamente intenzionato ad accogliere queste richieste, perché la fama di santità del Servo di Dio era sempre viva nei sacerdoti e nei fedeli.
Nel frattempo a Troia Mons. Mario De Santis, uno dei più attivi discepoli di Mons. Farina, ha cominciato a lavorare per raccogliere documenti e testimonianze sulla vita del Servo di Dio, allo scopo di scriverne la biografia. Tutti facevano affidamento su di lui, perché nessuno più di lui ha conosciuto Mons. Farina nel suo intimo: gli è stato sempre vicino, e ne ha attuato concretamente gli alti ideali relativi alla vita comune del clero e alla spiritualità sacerdotale. Ma don Mario, sebbene avesse anche una penna molto brillante, si sentiva come bloccato e non riusciva a scrivere questa vita del Suo grande Maestro. Ha chiesto allora aiuto a Mons. Raffaele Castielli, il quale si è messo subito all’opera, raccogliendo testimonianze scritte ed anche orali attraverso un registratore, documentazione che è risultata provvidenziale per la Causa di Beatificazione e Canonizzazione. Ma anche Mons. Castielli non ha potuto scrivere nulla, perché è stato chiamato a Napoli dal Card. Ursi per insegnare nel Seminario Teologico di Capodimonte. Alla fine Mons. De Santis, quando ha visto che passavano gli anni e nessuno si muoveva, ha dovuto porre mano a quest’opera, che come ha detto lui stesso, è stata composta “a spizzico e ritagli”. Difatti la biografia di Mons. Farina è stata pubblicata in due volumi distinti parecchi anni dopo la sua morte: nel giugno del 1978 il primo volume, e nel settembre 1981 il secondo volume.
Questo ritardo ha inciso certamente anche sull’inizio della Causa di Beatificazione e Canonizzazione di Mons. Farina, perché si riteneva che avere una biografia scritta su di lui era una premessa indispensabile per l’inizio di essa. Comunque, Mons. Lenotti aveva invitato ad interessarsi della Causa Don Domenico Ruggiero, il quale raccolse tanti documenti sul Servo di Dio (che, poi, ha consegnato al Postulatore nominato successivamente) ed aveva anche pensato al Postulatore nella persona di Don Pirani, dei Figli di don Orione; così pure aveva individuato le persone da incaricare per insediare il Tribunale ecclesiastico diocesano, ma non poté attuare questo suo proposito perché morì il 28 gennaio 1981, quando ancora non era stato pubblicato il secondo volume della vita di Mons. Farina.
A Mons. Lenotti successe S. E. Mons. Salvatore De Giorgi, oggi Cardinale, il quale, sollecitato ripetutamente dai sacerdoti e dai fedeli, era entusiasta dell’iniziativa. Aveva anche iniziato una sottoscrizione, dando lui per prima l’esempio. Ma anch’egli non poté attuare nulla perché, pochi mesi dopo la visita del S. Padre a Foggia, fu trasferito nel 1987 alla Sede Arcivescovile di Taranto.
Da quanto detto risulta che sacerdoti e fedeli hanno chiesto a più riprese l’inizio del detto processo e che anche i Vescovi erano entusiasti per queste petizioni, ma nei fatti concreti, ora per una difficoltà ora per un’altra, non si riusciva mai a partire. Perciò va detto con chiarezza che il ritardo non ha avuto mai come motivo un dubbio sulla fama di santità di Mons. Farina, ma è stato causato da difficoltà di carattere organizzativo.
Finalmente le procedure per iniziare la Causa di Canonizzazione sono iniziate con il successore di Mons. De Giorgi, S. E. Mons. Giuseppe Casale. Il primo atto è stato quello della nomina da parte del Consiglio Presbiterale Diocesano del Postulatore nella persona di Mons. Luigi Giuliani in data 20 febbraio 1991. Pochi giorni dopo è seguita l’istanza del Postulatore, appena nominato, al Vescovo Diocesano perché istruisca il processo informativo sulla vita, sulle virtù e sulla fama di santità del Servo di Dio .
Il 6 marzo 1991 Mons. Casale ha emanato l’Editto, ordinando di raccogliere tutti gli scritti editi ed inediti attribuiti al Servo di Dio e di “far pervenire a questa Curia Arcivescovile Metropolitana di Foggia-Bovino (Palazzo Arcivescovile – Piazza Oberdan, 13 – 71100 Foggia) tutte quelle notizie dalle quali si possa eventualmente desumere una oggettiva conoscenza della figura di Mons. Farina, anche quelle dalle quali si possano dedurre elementi contro la fama di santità del Servo di Dio”.
Il 23 marzo dello stesso anno ha nominato la Commissione storica, così composta: Dott. Vincenzo Magrone, Mons. Rolando Mastrulli, Dott. Guido Pensato, P. Bonaventura Albano, Can. Don Michele Di Gioia.
Dopo altre procedure (con cui si è ottenuto il parere favorevole della Conferenza Episcopale Pugliese e il “nulla osta” della Congregazione per le Cause dei Santi) Mons. Casale con decreto del 1° agosto 1992 ha introdotto la Causa di Canonizzazione di Mons. Farina, nominando anche i membri del Tribunale diocesano, chiamato ad istruire il detto processo. Presidente del Tribunale è stato nominato Don Pietro Russo. Successivamente è stato nominato Giudice aggiunto il Rev.do P. Giancarlo Giannasso, cappuccino.
La prima Sessione Pubblica di apertura del Processo si è celebrata il 12 settembre dello stesso anno nella Cattedrale di Foggia.
S. E. Mons. Domenico Umberto D’Ambrosio, succeduto a S. E. Mons. Giuseppe Casale, come Arcivescovo Metropolita di Foggia-Bovino, con decreto del 26 ottobre 1999 ha nominato la nuova Commissione storica, essendo venuti meno alcuni membri, che la componevano. Essa è così composta: Dott. Vincenzo Magrone, Mons. Rolando Mastrulli, P. Bonaventura Albano, Don Pompeo Scopece, Don Francesco Conte, Prof. Carmine Gargiulo e Dott. Antonio Ventura.
S. E. Mons. Francesco Pio Tamburrino, succeduto a S. E. Mons. Domenico Umberto D’Ambrosio, come Arcivescovo Metropolita di Foggia-Bovino, in data 27 novembre 2005, in seguito alle dimissioni del Postulatore Mons. Luigi Giuliani, ha nominato il nuovo Postulatore nella persona di Mons. Orazio Pepe. L’Arcivescovo, essendo deceduti Don Pompeo Scopece e P. Bonvantura Albano, ha nominato anche, con decreto del 2 febbraio 2006, una nuova Commissione storica, che risulta così composta: Dott. Vincenzo Magrone, Mons. Rolando Mastrulli, Mons Donato Coco, Mons. Paolo Pesante, Don Francesco Conte, Prof. Carmine Gargiulo e Dott. Antonio Ventura.
La fase diocesana del processo canonico per il riconoscimento delle virtù eroiche del Servo di Dio Mons. Fortunato Maria Farina si è conclusa con Sessione Pubblica il 24 maggio 2008 nel Santuario dell’Incoronata di Foggia.
Il totale dei testi interrogati dal Tribunale diocesano di Foggia e dagli altri Tribunali rogatoriali (Salerno, Napoli e Roma) è stato di 122 persone.
Gli atti processuali e le prove testificali raccolti nei diversi Tribunali, comprendono 3456 pagine. I documenti raccolti dalla Commissione Storica (con la collaborazione della Postulazione) comprendono Scritti inediti (7412 pagine) e Scritti editi del Servo di Dio (1026 pagine). Il numero complessivo delle pagine di tutta la documentazione comprende 11894 pagine, oltre i libri stampati allegati.
L’Archetipo (cioè la copia originale di tutta la documentazione raccolta) è conservata nell’Archivio segreto diocesano. Il Transunto, la copia conforme all’originale, e la Copia pubblica, la fotocopia del transunto, sono state poste in apposite casse (complessivamente sei), sigillate con il sigillo arcivescovile, e sono state consegnate dal Postulatore, Mons. Orazio Pepe, alla Congregazione per le Cause dei Santi.
Il Prefetto della Congregazione per le Cause dei Santi, Card. Marcello Semeraro, conclusa la procedura per l’esame di tutti i documenti inviati, relativi al Processo canonico informativo sulla vita, sulle virtù e sulla fama di santità e segni del Servo di Dio Mons. Fortunato Maria Farina, in data 23 Novembre 2020 ha presentato al S. Padre Francesco i risultati positivi della Inchiesta Canonica per il riconoscimento dell’eroicità delle virtù, praticate dal Servo di Dio Fortunato Maria Farina.
Papa Francesco, preso atto di quanto esposto dal Card. Marcello Semeraro, ha autorizzato la Congregazione dei Santi ad emettere il Decreto di riconoscimento delle virtù eroiche del Servo di Dio Fortunato Maria Farina.
In seguito a questo atto il Servo di Dio Fortunato Maria Farina è diventato Venerabile. Con questo titolo la Chiesa lo addita a tutti i fedeli come esempio nella pratica delle virtù umane e cristiane.
Perché il Venerabile Servo di Dio venga proclamato Beato occorre un miracolo, ottenuto per sua intercessione. Ed un altro miracolo si richiede perché venga proclamato Santo.
Poiché i miracoli si ottengono con la preghiera umile ed insistente, i fedeli tutti sono invitati ad elevare preghiere continue al Signore per la sua glorificazione.
Don Luigi Nardella
Vice Postulatore
1 Il Postulatore, secondo le norme del Diritto, ha nominato come Vice Postulatore Don Teodoro Sannella; poi, qualche anno dopo, essendo venuto meno Don Sannella, ha nominato Vice Postulatore Don Paolo Pesante; nel 1997 ha sostituito Don Pesante, nominando Vice Postulatore Don Luigi Nardella, che ancora oggi conserva questo incarico.
Seguono i seguenti documenti, riportati da “Vita Ecclesiale, che è la Rivista ufficiale dell’Arcidiocesi di Foggia Bovino: l’Editto, la cronaca della Sessione Pubblica di apertura del processo canonico e quella di chiusura della fase diocesana del detto Processo.
Successivamente vengono riportati il Decreto della Congregazione per i Santi (in latino ed, in una nostra traduzione, in italiano) che riconosce l’eroicità delle virtù praticate dal Servo di Dio Fortunato Maria Farina ed il messaggio dell’Arcivescovo di Foggia Bovino, Mons. Vincenzo Pelvi.
In ultimo viene riportata l’immaginetta con la preghiera per la glorificazione di Mons. Farina.